E’ ufficiale: l’India supera la Cina e diventa la nazione con il maggior numero di abitanti al mondo. La notizia ha fatto il giro del mondo con grande clamore, svelando un “cambio di gerarchie” che non accadeva da duecento anni.
Cosa dicono i dati
I dati delle Nazioni Unite hanno ufficializzato il sorpasso avvenuto a metà aprile, un passaggio a livello demografico della massima importanza. La bilancia pende ora verso Nuova Delhi, dove la popolazione cresce a vista d’occhio, conquistando un primato che sembrava ancora lontano solo qualche anno fa.
La Cina, ormai “sconfitta”, conta un miliardo e 426 milioni di persone, una cifra inferiore a quella pronosticata per l’India entro il 2023, che dovrebbe superare gli 1,4 miliardi di abitanti.
Gli Stati Uniti, terzi in classifica, sono fermi a quota 340 milioni, una distanza siderale rispetto alle rivali asiatiche. La tendenza sembra ormai inarrestabile, con un’accelerazione notevole rispetto alle previsioni del passato.
Sul sorpasso esatto, i demografi ammettono di non avere una precisione assoluta, ma la direzione dei venti è chiaramente favorevole all’India.
La politica del figlio unico, abolita in Cina nel 2015, non ha fermato il calo della natalità in una gara dove l’India ha saputo mettere a frutto i suoi enormi potenziali demografici.
L’India supera la Cina: le stime sull’economia
L’India sta avendo un’impennata senza precedenti nel campo dell’economia, superando il Regno Unito e accalappiando la quinta posizione del Pil mondiale, puntando ora alle potenze come Germania e Giappone.
Secondo le ricerche, tra sei anni l’India prenderà possesso del terzo gradino del podio come potenza economica globale, lasciando il resto del mondo a bocca aperta.
Nel 2100, con una popolazione invecchiata e una forza lavoro in declino, si prevede che il costo delle pensioni in Cina costerà fino al 20% del Pil, mentre in India solo il 4%. Insomma, le sfide economiche sono sempre più numerose, e l’avanzare dell’età potrebbe rimodulare il mercato del lavoro senza che possiamo fare nulla.
Immaginate un mondo in cui la popolazione è in continuo movimento, dove ogni minuto nascono nuovi esseri umani e altrettanti li lasciano. Ma come tenere il passo con questi cambiamenti?
Ecco dove entrano in gioco i dati analizzati dai censimenti della popolazione, condotti ogni 10 anni. Ma il 2020 ha portato grandi sfide per i ricercatori delle Nazioni Unite, poiché il censimento in Cina è stato l’ultimo ad essere registrato, mentre in India risale al lontano 2011.
Per colmare queste lacune nei dati, i ricercatori impiegano anche le indagini campionarie e molte altre fonti provenienti da enti privati come fondazioni e organizzazioni non governative.
Ma come calcolano effettivamente i cambiamenti demografici? Attraverso tecniche statistiche, i dati relativi a nascite e morti vengono analizzati e incrociati, fornendo una visione completa dell’andamento della popolazione e la sua crescita o decrescita.
In un mondo in cui tutto si muove a una velocità impressionante, i ricercatori delle Nazioni Unite ci assicurano che la loro missione di monitorare i cambiamenti demografici del mondo continuerà indomita.