Il futuro politico di Boris Johnson potrebbe essere deciso nel giro di poche settimane, e resta decisamente in bilico.
Il 23-24 maggio, infatti, il Comitato dei Privilegi si prepara a finalizzare l’inchiesta per stabilire se l’ex primo ministro abbia ingannato i parlamentari nell’ambito del Partygate: tutti i dettagli della vicenda.
Boris Johnson in bilico: a breve l’inchiesta sul Partygate
Il futuro politico di Boris Johnson potrebbe essere deciso in poche settimane. Il suo destino è nelle mani di un gruppo di parlamentari, che indagano sulle accuse di aver ingannato il parlamento nell’ambito del Partygate: è quanto è stato riferito al The Guardian.
Dopo essersi astenuto da attività ed iniziative che potessero influenzare le elezioni locali o oscurare l’incoronazione di re Carlo, il Comitato dei Privilegi si prepara a portare a termine l’inchiesta sull’ex primo ministro.
Fonti hanno affermato che il 23 e il 24 maggio si cercherà di di finalizzare un rapporto che deciderà sul destino di Johnson.
L’accusa è quella di aver ingannato i parlamentari riguardo la sua conoscenza delle feste che si sarebbero tenute a Downing Street durante il Covid, violando di fatto la legge.
Il comitato di sette membri, che ha una maggioranza conservatrice, terrà riunioni private per vagliare le prove. L’obiettivo è quello di giungere a una conclusione sulla condotta di Johnson, secondo gli addetti ai lavori.
La speranza è che l’inchiesta, durata più di un anno, possa raggiungere la sua fase finale prima che la Camera dei Comuni vada in pausa il 25 maggio.
L’iter dell’inchiesta e la difesa dell’ex primo ministro
L’iter, però, è tutt’altro che semplice. Potrebbe infatti volerci più tempo se i parlamentari avessero posizioni divergenti, su due aspetti in particolare: sul fatto che Johnson abbia ingannato il parlamento e sulla sanzione che dovrebbe affrontare di conseguenza.
Una volta che un rapporto finale sarà stato firmato dal Comitato dei Privilegi, l’ex primo ministro avrà due settimane per rispondere prima che venga pubblicato. Il governo di Rishi Sunak dovrà quindi presentare una mozione per approvare i risultati.
Ma la questione potrebbe essere ulteriormente trascinata se Johnson o i suoi alleati provassero a combattere qualsiasi sanzione modificando la mozione.
Johnson ha comunque sempre sostenuto la sua innocenza. Un suo portavoce ha dichiarato: “Continuiamo a collaborare pienamente con il Comitato e ne studieremo i risultati quando verranno presentati. Il signor Johnson non ha consapevolmente o deliberatamente fuorviato il parlamento”.