lunedì, Dicembre 11, 2023
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Afghanistan: i talebani vietano i saloni di bellezza. La reazione delle donne afghane

I parrucchieri e i saloni di bellezza in tutto l’Afghanistan chiuderanno nelle prossime settimane per ordine dei talebani.

La loro chiusura comporterà la perdita di circa 60.000 posti di lavoro.

A Salons è stato permesso di continuare a operare da quando i talebani hanno ripreso il potere due anni fa, ma il mese scorso ha invertito la sua posizione.

La decisione restringe ulteriormente gli spazi aperti alle donne afgane, che sono già precluse ad aule, palestre e parchi.

Zarmina, 23 anni, era in un salone di bellezza a farsi tingere i capelli di castano scuro quando è arrivata la notizia dell’imminente chiusura.

“La proprietaria ha avuto un grande shock e ha iniziato a piangere. È la capofamiglia della sua famiglia”, ha detto la madre di due figli.

“Non riuscivo nemmeno a guardarmi allo specchio quando il mio sopracciglio veniva fatto. Tutti erano in lacrime. C’era silenzio.”

Afghanistan: il rapporto con il velo

Zarmina vive a Kandahar nel sud dell’Afghanistan, la cittadella conservatrice dei talebani dove risiede il leader supremo.

Dice che qui è normale che gli uomini vietino alle figlie di truccarsi o di sottoporsi a trattamenti di bellezza.

“La maggior parte delle donne qui va in giro con il burqa o l’hijab. L’abbiamo accettato come parte della nostra cultura”.

Zarmina si è sposata a 16 anni. Dice che è bastata una chiacchierata dall’estetista per darle un raro senso di libertà.

“Non mi è stato permesso di uscire di casa da sola, ma sono riuscita a convincere mio marito e mi è stato permesso di visitare il salone di bellezza due o tre volte all’anno”.

Frequentava il salone con una donna del suo quartiere, stringendo una profonda amicizia con una delle sue lavoratrici.

“In passato, le donne parlavano di modi per influenzare i loro mariti. Alcune erano aperte riguardo alle loro insicurezze”.

Ma la crisi economica si è gradualmente intromessa nelle loro vite dopo che i talebani hanno ripreso il potere nell’agosto 2021 in seguito al ritiro delle forze statunitensi dal Paese.

Da allora le libertà delle donne si sono costantemente ridotte.

“Ora le donne parlano solo di disoccupazione, discriminazione e povertà”, dice Zarmina.

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