L’adattamento live-action di Netflix della serie anime giapponese One Piece è stato descritto come un successo a sorpresa, ricevendo principalmente elogi dalla critica.
Lo spettacolo segue un gruppo di pirati alla ricerca di un tesoro mitico, noto come One Piece, rispecchiando le trame originali di Eiichiro Oda.
Mentre altri crossover manga live action hanno deluso, lo spettacolo sembra aver invertito la tendenza.
Variety lo definisce come un dolce color caramello con una gioia infantile, mentre l’Hollywood Reporter afferma che la serie non si prende troppo sul serio e non si scusa per la sua stupidità.
Secondo alcuni, invece, potrebbe soddisfare i fan dell’originale, che sono felici di vedere gli eventi replicati più o meno fedelmente. Tuttavia, la maggior parte della verve e della personalità dell’anime sono scomparse, sostituite dalla frenesia e da una scenografia elaborata ma poco interessante.
Ma vediamo cos’altro dicono i critici sulla nuova serie live action.
One Piece: piacerà o no ai fan dell’anime giapponese?
I presupposti per renderlo un ottimo prodotto ci sono tutti, almeno a detta di una parte dei critici che hanno già avuto modo di vedere la serie.
C’è chi lo definisce uno spettacolo divertente e bizzarro, e ne evidenzia un tono arcigno che riconosce quanto tutto questo sia strano.
Qualcuno aggiunge che l’energia della costruzione del mondo e la chimica tra i personaggi sono sufficienti per portare avanti le cose all’inizio. Ma una volta che la novità svanisce, alcuni problemi cominciano a farsi valere.
Kayleigh Donaldson di The Wrap ha apprezzato il modo in cui lo spettacolo ha catturato lo spirito dell’incarnazione originale di One Piece.
Secondo il critico, il team di produzione ha svolto un lavoro invidiabile nel ricreare le vivaci ambientazioni e i costumi dell’anime, che includono pirati clown, uomini-squalo, navi multicolori e tinture per capelli in stile punk.
Definisce, inoltre, stupendo in un modo in cui molti adattamenti anime si rivelano inadeguati.
Hollywood non ha la migliore esperienza quando si tratta di adattare anime, con produzioni come The Ghost in the Shell, Dragonball Evolution e Death Note che sono state tutte stroncate.
Ma poiché il genere continua ad avere un enorme appeal globale e un successo commerciale, è logico che le case di produzione continuino a provare a decifrare il formato.