Il Senato della Carolina del Sud ha approvato il divieto di aborto dopo sei settimane di gravidanza.
La legislazione, che ha subito un ostruzionismo guidato da cinque senatrici, ora passa al governatore, che ha ammesso che la firmerà.
Stretta sull’aborto in Carolina del Sud: la legislazione
Martedì il Senato della Carolina del Sud, come riporta The New York Times, ha approvato il divieto di aborto dopo sei settimane di gravidanza.
Un divieto che arriva dopo un ostruzionismo guidato da cinque senatrici, tra cui tre repubblicane.
Il disegno di legge ridurrà drasticamente l’accesso all’aborto in uno Stato che è diventato una destinazione inaspettata per le donne che richiedono la procedura. Questo perché quasi tutti gli altri Stati del sud si sono mossi verso tali divieti.
La legislazione ora passa al governatore Henry McMaster, un repubblicano che ha detto che è pronto a firmarla subito.
I difensori del diritto all’aborto hanno affermato che avrebbero contestato il divieto in tribunale.
La legislazione, inoltre, aveva messo in luce le divisioni tra i repubblicani su fino a che punto spingersi nella limitazione dell’aborto.
Una battaglia che si è svolta in altre legislature nell’anno, da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva ribaltato la storica sentenza “Roe vs Wade” (che garantiva il diritto all’aborto negli USA), ripristinando così la regolamentazione dell’interruzione di gravidanza.
Ostruzionismo e critiche al nuovo disegno di legge
Almeno 25 stati degli USA si sono mossi per limitare l’aborto dopo il rovesciamento della “Roe vs Wade” lo scorso giugno.
Quattordici di questi stati ora vietano la maggior parte degli aborti. E la Carolina del Sud è ora pronta a unirsi alla Georgia nel proibire la procedura dopo sei settimane di gravidanza.
Le donne che hanno fatto ostruzionismo, definendosi le “sorelle senatrici”, hanno sostenuto che il disegno di legge della Carolina del Sud ha creato così tanti ostacoli che quasi nessuno avrebbe potuto abortire nello stato.
Il disegno di legge richiede a qualsiasi donna che voglia abortire di sottoporsi prima a due visite mediche e due ecografie.
La senatrice Katrina Shealy, una delle donne repubblicane che si sono opposte al divieto di sei settimane, ha dichiarato: “Non siamo Dio. Dobbiamo lasciare che le persone prendano decisioni da sole”.