Il regista d’autore Martin Scorsese lamenta lo stato di Hollywood, rilanciando le precedenti critiche ai film sui supereroi ritenuti dannosi per il cinema.
L’acclamato regista Martin Scorsese insiste sullo stato di Hollywood, suggerendo come il cinema può essere salvato dai film di supereroi e franchise.
Ora che ha 80 anni, Scorsese è conosciuto come un autore per la sua decennale carriera nel cinema, iniziata negli anni ’70, quando divenne famoso attraverso film come Taxi Driver e Mean Streets. Ora, Scorsese vanta oltre 50 film come regista, numerosi altri film come produttore ed è stato nominato per numerosi Academy Awards. Il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, uscirà questo autunno.
Scorsese parla dello stato attuale del cinema di Hollywood in un’intervista a GQ.
Ha, infatti, parlando di supereroi e altri commenti mainstream “fabbricati”. Il regista temeva che ci saranno generazioni che penseranno che i film siano solo quelli. Di questi tipi di film, Scorsese si è chiesto cosa significano, cosa daranno oltre a “consumazione di qualcosa”. In risposta, Scorsese ha incoraggiato il pubblico a guardare altri film realizzati da artisti del calibro di Christopher Nolan e Uncut Gems e Good Time, i fratelli Safdie.
Ma perché il regista odia tanto i film sui supereroi e perché, dall’altra parte i fan di questi film sono così suscettibili?
Martin Scorsese rivela le sue paure sui film comicon
La paura del regista è rappresentata dagli effetti sulla cultura. Secondo il noto regista, infatti, ci saranno generazioni adesso che penseranno che i film siano solo quelli, e c’è chi lo pensa già.
Secondo lui, questo significa che si dovrà reagire in modo ancora più forte, ma questo deve provenire dagli stessi registi.
Cita ancora una volta Christopher Nolan reputandolo uno dei registi più di spessore della nostra epoca, forse dimenticando che anche lui si è dedicato alla realizzazione di comicon. Indimenticabili, infatti, sono state le sue pellicole sul Cavaliere Oscuro.
Scorsese paragona i film comicon a film realizzati con l’intelligenza artificiale. Ha, inoltre, aggiunto durante l’intervista che questo non significa che non ci siano registi incredibili e addetti agli effetti speciali che realizzano bellissime opere d’arte. Ma si chiede cosa daranno questi film.
Ma Scorsese non è il primo regista a parlare apertamente dello stato di Hollywood negli ultimi tempi. All’inizio di quest’anno, infatti, lo scrittore e regista indipendente Charlie Kaufman ha definito i film “seducenti” di Hollywood “spazzatura”, esprimendo sentimenti simili secondo cui tali film diluiscono il cinema di qualità per il pubblico comune. A Kaufman ha fatto eco il collega regista indipendente Richard Linklater, che ha parlato in modo simile del cinema.