In pubblico trasudava glamour, ma in privato Donna Summer ha combattuto contro depressione, disprezzo di sé e pensieri suicidi.
Sua figlia, Brooklyn Sudano, parla del documentario che ha realizzato per comprendere la lotta silenziosa dell’artista.
Donna Summer, i tormenti della star in un documentario
Donna Summer viene raccontata in un documentario, Love to Love You, co-diretto dalla figlia Brooklyn Sudano.
La storia della regina della disco ha vissuto di momenti esaltanti, come il grandissimo successo nella scena musicale, e profondi disagi interiori, dalla depressione ai pensieri suicidi.
Come riporta The Guardian, Donna Summer si avvicinò al davanzale della finestra in una stanza d’albergo di New York nel 1976.
Era diventata immediatamente famosa l’anno precedente per la sua voce magnetica nel suo singolo Love to Love You Baby, che aveva raggiunto il numero 2 negli Stati Uniti e la Top 10 in gran parte dell’Europa.
Ma, all’insaputa dei suoi fan, era terribilmente combattuta e si trovava anche nella morsa di una relazione violenta.
“Ancora 10 secondi e me ne sarei andata”, ha detto in seguito. Ma il suo piede si impigliò in una tenda e in quel momento entrò una cameriera.
“Sentivo che Dio non avrebbe mai potuto perdonarmi perché l’avevo deluso“, ha spiegato. “Ero stupida, ero una sciocca. Avevo deciso che la mia vita non aveva significato“.
Il ricordo della sua musica rivoluzionaria
La lotta interiore e silenziosa di Donna Summer era ignota ai fan, che la conoscevano come una delle figure più affascinanti e straordinariamente talentuose del pop americano.
La donna che in seguito avrebbe cantato la rivoluzionaria I Feel Love, Hot Stuff e Bad Girls, il pop esplosivo di She Works Hard for the Money, e tanti altri successi effervescenti.
Anche adesso, a 11 anni da quando è morta di cancro, il suo produttore e co-sceneggiatore Pete Bellotte la considera ancora “la migliore voce che abbia mai registrato. Cantava con questa sensazione incredibile e immediata“.
Ma, come raccontato nel documentario, dietro il suo brillante personaggio da regina della discoteca c’era una grande lotta.
“Sono stata cambiata per sempre da questo processo”, dice la co-regista del film, e figlia della Summer, Brooklyn Sudano.